Panorama da SO con il colle senza Rocca (fine anni '40-inizio anni '50 del secolo scorso).

 

Il colle senza la rocca, visto da SO, in una foto della fine degli anni '40 del Novecento.

 

Panorama da Levante in una foto scattata negli anni precedenti la prima guerra mondiale.

La cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio negli anni precedenti la prima guerra mondiale.

 

La chiesa e il convento di Santa Chiara negli anni precedenti il 1925 ((foto tratta da "San Miniato, la sveva città del Valdarno", fascicolo n° 86 della collana "Le cento città d'Italia illustrate", Milano, Casa Editrice Sonzogno, 1925 o 1926).

 

La chiesa dell'Immacolata Concezione e dei Santi Francesco e Miniato, detta comunemente dei Cappuccini, in una foto della fine del XIX secolo. Della bella "croce della passione" in primo piano oggi resta - credo - solo il basamento.

 

Il trecentesco oratorio di Santa Maria al Fortino in una foto degli anni '20 del secolo scorso.

 

Le case di San Martino di sopra e il Collegio visti dal muretto di corso Garibaldi prima del 1925, quando la strada era sterrata e c'erano ancora gli alberi a fare un po' d' ombra sui pallai sottostanti (foto tratta da "San Miniato, la sveva città del Valdarno", fascicolo n° 86 della collana "Le cento città d'Italia illustrate", Milano, Casa Editrice Sonzogno, 1925 o 1926).

 

Il convento di Santa Chiara all'inizio del XX secolo. In primo piano la piazzetta della Nunziatina da poco risistemata, con il lastrico e il mattonato sugli scalini: uno spazio protetto attorno al pozzo e alla cisterna.

 

La via Giosuè Carducci con la porta di Ser Ridolfo negli anni della prima guerra mondiale o immediatamente seguenti.

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La chiesa della SS. Annunziata e l'arco di San Martino negli anni dell'ultimo dopoguerra. L'annerimento attorno alla luce dell'arco era dovuto alla fuliggine prodotta dalla forgia del fabbro che occupava la botteghina trecentesca (oggi murata) appena fuori dello stesso.

 

La cattedrale negli anni tra '800 e '900. Sul prato sono già state tracciate le aiuole e piantati gli alberi. E poi quella stradella di lastre a separare il rispetto ecclesiale dallo spazio comunale... La nicchia con la croce delle missioni sulla facciata del duomo mi pare  sia stata tolta negli anni '50 del secolo scorso.

La piazza e la chiesa di San Francesco negli anni precedenti la prima guerra mondiale: non c'è ancora il cancelletto sul muro del giardino, ma c'è una piccola rampa di scale davanti alla porta del convento (foto tratta da "San Miniato, la sveva città del Valdarno", fascicolo n° 86 della collana "Le cento città d'Italia illustrate", Milano, Casa Editrice Sonzogno, 1925 o 1926).

La porta di Ser Ridolfo negli anni attorno alla prima guerra mondiale (foto tratta da "San Miniato, la sveva città del Valdarno", fascicolo n° 86 della collana "Le cento città d'Italia illustrate", Milano, Casa Editrice Sonzogno, 1925 o 1926.

La via Giosuè Carducci alla fine del XIX secolo.

La sede della Cassa di Risparmio, in piazza Grifoni, minata e distrutta dall'esercito tedesco nel luglio del 1944, in una foto scattata prima del 1925 e tratta da "San Miniato, la sveva città del Valdarno", fascicolo n° 86 della collana "Le cento città d'Italia illustrate", Milano, Casa Editrice Sonzogno, 1925 o 1926.

 

La porta di Ser Ridolfo, fatta saltare in aria dai Tedeschi nel luglio del '44, in una foto scattata tra fine '800 e inizio '900.

Il palazzo Grifoni in una foto dei primi anni del XX secolo.

La piazza Grifoni attorno al 1930. Sul fondo della piazza la sede della Cassa di Risparmio, costruita nel 1922 in stile gotico senese e fatta saltare in aria dai Tedeschi nel luglio del '44, assieme al lato destro del palazzo Grifoni.

 

Palazzo Grifoni in una foto della fine del XIX secolo.

 

La via Ser Ridolfo, nel tratto oggi via IV Novembre, agli inizi del XX secolo. Il palazzo Chellini (oggi palazzo Piccolo) è ancora intonacato e il palazzo Pazzi (oggi sede delle Poste) ha le arcate murate.

La villa Capoquadri dal piazzale delle Fiere in una foto dei primi anni del XIX secolo, tratta da "San Miniato, la sveva città del Valdarno", fascicolo n° 86 della collana "Le cento città d'Italia illustrate", Milano, Casa Editrice Sonzogno, 1925 o 1926.

Il cinquecentesco palazzo Samminiati-Chellini, poi Pazzi, negli anni '30 del XX secolo, quando era stato promosso a Palazzo Littorio.